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Gestione e produzione di energia elettrica in cantina.  L’esperienza di Casale del Giglio

La Cantina

Casale del Giglio è stata fondata nel 1967 dal Dott. Berardino Santarelli, nell’Agro Pontino in località Le Ferriere, in provincia di Latina, circa 50 km a sud di Roma.

Questo territorio, rappresentava un ambiente tutto da esplorare dal punto di vista vitivinicolo. Per Antonio Santarelli era la tenuta di famiglia dove da bambino trascorreva i fine settimana, ma

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quando a venticinque anni inizia a

collaborare in azienda con il padre Dino, avverte come quei terreni bonificati dell’Agro Pontino siano un’area vergine su cui poter tentare tutto il Nuovo possibile. L’assenza di passato enologico diviene così lo stimolo determinante verso il massimo grado di libertà innovativa e nel 1985, con il padre Dino, dà vita a un progetto che pone a dimora sui suoi terreni quasi 60 diversi vitigni sperimentali. Un’avventura complessa e rischiosa, mai tentata con questa scientificità, di cui diviene interprete l’enologo dell’azienda Paolo Tiefenthaler. L’audacia viene ripagata con i primi importanti risultati sulle uve rosse Syrah e Petit Verdot e bianche come Sauvignon, Viognier e Petit Manseng, che danno vita a diverse etichette da monovitigno oppure da assemblaggio, sempre dall’interessante rapporto qualità-prezzo. Il prodotto di punta è il Mater Matuta (Syrah più pennellata di Petit Verdot), vino di razza, fiero, concentrato, dal profumo carno

 

so e austero, dal colore rubino cupo e con profumi di frutti neri di bosco su complessa speziatura. Nella vasta scelta di vini bianchi proposta da Casale del Giglio, in cui primeggia l’Antinoo, ultima novità è la Biancolella di Ponza. Così come il Tempranijo, ultimo nato tra i rossi. Attualmente la cantina conta oltre 170 ettari a vigneto di proprietà, e trasforma le uve, prodotte in oltre 100 ettari di vigneti, conferite da viticoltori selezionati e seguiti direttamente, raggiungendo una produzione annuale superiore al milione e quattrocentomila bottiglie.

 

L’impianto fotovoltaico

La cantina nell’autunno del 2010 decide di dotarsi di un impianto fotovoltaico da installare sulla copertura del corpo centrale della cantina. L’obiettivo è quello di ridurre i consumi di energia elettrica, producendo almeno 220.000 kWh/anno ed  autoconsumandone almeno il 70%. Per ridurre i tempi di rientro dell’investimento si aderisce al sistema di incentivazione denominato II Conto Energia e si realizza un impianto da poco meno di 200 kWp che eroga energia in regime di scambio sul posto.

Il 26 giugno 2011 l’impianto viene connesso alla rete di distribuzione di MT effettuando un parallelo sul quadro generale di BT da dove dipartono le principali linee di alimentazione e consumo della cantina.

L’impianto è stato realizzato sulle due falde esposte ad Est ed Ovest con inclinazione 10° e 35° con moduli in silicio monocristallino con tecnologia HIP da 214 Wp prodotti dalla Sanyo. La struttura di supporto dei moduli fotovoltaici è stata realizzata in acciaio Inox, come tutti i componenti  e contenitori presenti nella cantina . Per la trasformazione dell’energia in corrente continua proveniente dai moduli in modo da renderla utilizzabile in corrente alternata si sono installati 13 inverter di stringa da 15 KW prodotti da Danfoss. Particolare attenzione si è posta all’integrazione dell’impianto nel corpo del fabbricato, i moduli sono stati installati complanarmente alle superfici esposte, mantenendo la stessa inclinazione ed esposizione delle falde ed ottenendo così anche il riconoscimento dell’incentivo (II CE) come impianto integrato su copertura. La producibilità attesa il primo anno di esercizio era pari a 236.000 kWh.

La consapevolezza energetica

Il KWh

L’avere installato un impianto di produzione di energia ha fatto si che si iniziasse  a prendere dimestichezza con l’energia, più che con i costi dell’energia tout-court, e si è quindi scoperto il valore del KiloWattOra. Si è iniziato a verificare quanto producesse l’impianto fotovoltaico in termini di kWh e quanta di questa energia venisse consumata all’interno della cantina. L’impianto fotovoltaico al 30 novembre 2015 ha prodotto oltre 1.126.301 kWh, di questi si sono immessi in rete 178.017 kWh, e si sono autoconsumati 948.284 kWh pari all’ 84% dell’energia prodotta. Nel corso degli ultimi 4 anni il contributo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico si è stabilizzato intorno ad una percentuale pari al 22-24% dell’energia totale consumata dalla cantina. Negli ultimi 12 mesi il fotovoltaico, con 210.750 kWh ha coperto il 23% dei consumi totali ed i rimanenti 687.395 kWh si sono prelevati dalla rete. Nel corso degli anni i dati di produzione, consumo e cessione dell’energia si sono monitorati attraverso il rilievo dei dati del contatore di produzione e del contatore di scambio con la rete di Enel Distribuzione.

Il prezzo del  KWh

Valorizzato il contributo dell’impianto fotovoltaico in termini energetici ci si è chiesto a quanto ammontasse anche il contributo economico ed allora si sono analizzati i costi di acquisto del kWh dalla rete di distribuzione, si sono confrontate diverse opzioni derivanti dal mercato, quali l’acquisto dell’energia legata all’andamento del mercato energetico anzicc

hè del prezzo fisso e si è implementato un sistema di monitoraggio e controllo dei costi che ci ha portato, anche grazie all’andamento del mercato a ridurre le tariffe di oltre il 35% negli ultimi 3 anni.

 

Il monitoraggio dei consumi

Monitorati la produzione ed i consumi energetici della cantina, con i relativi costi ed acquisita una consapevolezza del bene energia e del suo costo, il passaggio naturale è stato quello di andare ad analizzare i consumi della cantina, di verificare quando ed in che modo viene consumata l’energia.

Ad inizio 2015 si è convenuto di monitorare i consumi elettrici sulle principali linee di alimentazione in partenza dal Quadro Generale in Bassa Tensione ed a marzo del 2015 si è installato il sistema di monitoraggio dei consumi fornito da BHT per analizzare i consumi sulle 4 principali linee di alimentazione in partenza dal quadro generale in BT:

  • Gruppo Frigo (250 kW)
  • Imbottigliamento (100 kW)
  • Quadro vendemmia (250 kW)
  • Uffici (40 kW)

Si è installato un sistema ECS composto da due quadri da installare a muro, contenenti un “centralizzatore“ in grado di acquisire i dati rilevati da quattro analizzatori di rete e di trasmetterli attraverso la rete mobile dati in GSM alla centrale operativa di BHT. I principali parametri elettrici (consumi in kWh, tensioni, correnti, frequenza, fattore di potenza, armoniche) delle quattro linee monitorate sono consultabili attraverso un portale in presa diretta. Attraverso il portale è possibile inoltre verificare le serie storiche e confrontare i profili di carico. Mensilmente viene inoltre elaborato da BHT un report mensile in cui, oltre a riportare i dati rilevati nel mese si evidenziano le criticità, si confrontano i dati con quelli riscontrati nei mesi precedenti e si ipotizzano ottimizzazioni sui profili di carico e sulle anomalie riscontrate.

L’analisi dei dati rilevati ha consentito di iniziare un percorso di ottimizzazione dei consumi e di gestione delle curve di carico in base alla distribuzione tariffaria. I primi interventi sostanzialmente si sono concentrati nel garantire un miglior fattore di potenza (cos φ) attraverso un ripristino del corretto funzionamento del rifasamento centralizzato, ciò ha consentito di ridurre i consumi a parità di potenza prelevata dalla rete.

L’analisi dei report mensili ed il confronto con i gestori della cantina, ha consentito inoltre, laddove possibile, ad esempio nell’alimentazione del gruppo frigo, di spostare il funzionamento dello stesso nelle fasce di minor costo tariffario e di maggior produzione dell’impianto fotovoltaico. Inoltre l’analisi di alcune anomalie nelle curve di prelievo ha consentito di ottenere anche dei benefici “comportamentali” ad esempio riguardo la gestione del condizionamento degli uffici.

I successivi interventi potranno riguardare le linee che all’interno del quadro vendemmia vanno ad alimentare un compressore e delle pompe per la distribuzione del freddo, sulla base dei dati rilevati si stà elaborando una analisi dei costi e dei benefici sull’uso di adattatori di tensione che consentano di ridurre i consumi su quelle apparecchiature, quali il compressore, che possono lavorare con livelli di tensione più bassi rispetto a quelli attuali. Una riduzione del 10% sui valori di tensione si tramuterebbe in un risparmio del 10% dell’energia consumata da queste apparecchiature.

La produzione di energia dell’impianto fotovoltaico ha fatto conoscere il kWh, ci si è chiesto quanto costa e come si può ridurre il costo del kWh, successivamente ci si è chiesto come si consuma questa energia, ora ci si chiede dove e come risparmiare energia.

Nel frattempo, l’andamento dei consumi è stato il seguente

Anno
2011-2012 2013 2014 2015 Periodo
+ 47% + 12% + 1% – 6%  + 56%

 

Si è registrata una forte crescita nel passaggio 2011-12, una stabilizzazione nel 2103-14 ed una riduzione dei consumi nell’anno in corso, tutto questo si è ottenuto mentre nello stesso periodo la crescita della produzione  e del fatturato ha registrato una media del +15% anno, che nel periodo si traduce in un + 75%.

Il percorso intrapreso con la proprietà della cantina, partendo dalla autoproduzione dell’energia, passando attraverso la crescita di una sensibilità e valorizzazione energetica del KWh e giungendo al monitoraggio ed ottimizzazione dei consumi ha già pertanto prodotto i suoi benefici, riducendo il peso della componente energia sul fatturato.

La sfida raccolta dalla proprietà e dal gestore della cantina sarà ora quella, grazie alla grande quantità di dati estraibili dal sistema di monitoraggio, di fare un uso sempre più intelligente e di conseguenza più efficiente dell’energia.

Inoltre gli interventi sulla gestione dell’energia, insieme a quelli sulla gestione delle acque, con la partecipazione al progetto europeo Life Rewetland per la riqualificazione delle acque superficiali dell’Agro Pontino, attraverso la realizzazione di un sistema di fitodepurazione diffusa, consentiranno di ridurre l’impronta ecologica della cantina, contribuendo alla valorizzazione del territorio ma anche alla sua salvaguardia.

 

Ing. Antonio PACIFICO

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