Dopo che ARERA con DELIBERAZIONE 27 DICEMBRE 2022 727/2022/R/EEL ha emanato il documento con la DEFINIZIONE, AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 199/21 E DEL DECRETO LEGISLATIVO 210/21, DELLA REGOLAZIONE DELL’AUTOCONSUMO DIFFUSO, dovrebbe essere ormai prossima la pubblicazione da parte del MASE del decreto che consentirà di valorizzare l’autoconsumo condiviso. La bozza di decreto, inviata a Bruxelles per l’approvazione definitiva prevede tre scaglioni di incentivi e un contributo a fondo perduto del 40% per gli impianti di energie rinnovabili nei Comuni sotto i 5 mila abitanti. Gli incentivi riguardano la quota di energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili e condivisa dai partecipanti alla comunità energetica. Le tariffe sono composte da una parte fissa e da una variabile e sono più alte per gli impianti più piccoli. Tre gli scaglioni, previsti:
- gli impianti sopra i 600 kW hanno una parte fissa di 60 euro al MWh e una variabile fino a 40 euro/MWh per un massimo di 100 euro a MWh.
- gli impianti da 200 a 600 kW hanno un fisso a 70 euro/MWh e la variabile che non può superare i 40, con tetto a 110 euro/MWh.
- gli impianti sotto 200 kW hanno 80 euro/MWh di fisso e massimo 40 euro di variabile (cap a 120 euro/MWh).
Il decreto prevede anche un extra a seconda della localizzazione geografica : gli impianti nel Centro Italia riceveranno 4 euro/MWh ulteriori, quelli al Nord 10 euro extra. I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. Possono accedere all’incentivo a tariffa, in conformità a quanto previsto dal decreto di recepimento della direttiva Red II, tutti gli impianti entrati in esercizio dopo l’entrata in vigore del medesimo decreto legislativo. La potenza finanziabile è pari a cinque gigawatt complessivi , con un limite temporale fissato a fine 2027. La misura punta a realizzare una potenza complessiva di almeno due gigawatt e una produzione indicativa di almeno 2.500 GWh ogni anno. Soltanto le comunità energetiche realizzate nei comuni sotto i cinquemila abitanti potranno chiedere un contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento. L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti.
In attesa della pubblicazione del Decreto, Pianeta ha organizzato diversi incontri con professionisti, amministratori pubblici e cittadini privati sviluppando un modello di CER ed autoconsumo altrove applicabile ai diversi contesti. In collaborazione con esperti di diritto si sono inoltre sviluppate forme diverse di statuto adattabili alle diverse tipologie di associazione che dovranno essere alla base delle CER.
Grazie alla collaborazione con l’azienda Ecocirioni Srl, azienda specializzata nello sviluppo e realizzazione di impianti fotovoltaici e partner di Pianeta in diverse iniziative, si è potuto analizzare l’iter per la creazione di una delle prime CER effettivamente censite dal GSE ed operanti in Italia ( al momento sono una cinquantina le istanze ricevute dal GSE per Gruppi di Autoconsumo e CER). La comunità “Civita Castellana Solare” è operativa dal 19 maggio ed è censita al GSE con il numero 18.
Dal punto di vista tecnico si è approfondito il tema del rilievo in tempo reale della produzione e del consumo di energia elettrica tra i diversi membri della CER in modo da ottimizzare di energia condivisa all’interno delle comunità.
Siamo pronti a partire ed sviluppare tutte le potenzialità dell’autoconsumo altrove e dell’autoconsumo condiviso.